argomento: News del mese - Diritto Tributario
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Con l’Ordinanza n.24064 del 03 ottobre 2018, la Corte di Cassazione ha stabilito che l’Ufficio non può rettificare l’atto di cessione d’azienda, attribuendo un valore di avviamento non dichiarato, ove l’azienda stessa sia stata acquistata dallo stesso soggetto che, nei tre anni precedenti, l’aveva affittata in virtu’ di apposito contratto, prevedendo il diritto di prelazione per l’acquisto al termine del periodo di affitto con un canone che doveva ritenersi inclusivo di un corrispettivo per l’avviamento aziendale. E’ stato infatti precisato che la taciuta indicazione, in sede di contratto, del metodo di quantificazione dell’avviamento non può essere ritenuta di per sé una caratteristica tale da avvalorare presunzioni di una cessione simulata dello stesso.