argomento: News del mese - Diritto Tributario
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La Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 23511 del 28 settembre si è pronunciata circa il valore da attribuire agli elementi riportati nel processo verbale di constatazione. La vicenda ha riguardato una c.d. frode carosello in relazione alla quale l’Amministrazione finanziaria ha proceduto al recupero dell’Iva attinente alle fatture ritenute soggettivamente inesistenti. In tale contesto, i giudici di legittimità si sono soffermati sul valore probatorio di quanto contenuto nel PVC. In particolare, è stato evidenziato che in merito ai fatti attestati dal pubblico ufficiale, da lui compiuti ovvero avvenuti in sua presenza, l’atto è assistito da fede privilegiata; di contro, la veridicità sostanziale delle dichiarazioni a lui rese dalle parti e/o da terzi fa fede fino a prova contraria. Ad ogni modo, le dichiarazioni riportate nel verbale, anche se prive dell’indicazione specifica dei soggetti che le hanno rese, possono costituire comunque elemento di prova che il giudice è tenuto a valutare congiuntamente agli altri elementi emersi in sede di giudizio.