argomento: News del mese - Diritto delle Procedure Concorsuali
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La Corte di Cassazione, con Sentenza del 12 aprile 2018, n. 32378, depositata il 13 luglio 2018, ha ribadito che la condotta dell’amministratore di una società in dissesto, il quale, in assenza di una specifica delibera assembleare, si auto-liquida il compenso integra il più grave reato di bancarotta fraudolenta per distrazione solo nell’ipotesi in cui la somma versata dalle casse sociali a suo favore sia sproporzionata rispetto alla quantità e qualità dell’attività effettivamente prestata. Di contro, qualora il compenso erogato sia accertato – attività questa rimessa al giudice di merito – quale congruo rispetto alle prestazioni concretamente svolte dall’amministratore, quest’ultimo risponde del reato minore di bancarotta preferenziale, venendosi a configurare una mera alterazione della par condicio creditorum.