argomento: News del mese - Diritto delle Procedure Concorsuali
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La Corte di Cassazione, con Sentenza del 6 luglio 2018, n. 33880, depositata il 19 luglio 2018, ha ritenuto sussistere il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione anche nel caso in cui il denaro, oggetto della distrazione, sia pervenuto alla società in bonis in conseguenza di condotte illecite. Nel caso di specie, la somma di denaro era transitata nella casse della società – successivamente dichiarata fallita – a seguito di falsa fatturazione per essere poi restituita all’originario titolare, al netto di quanto trattenuto a titolo di I.V.A. Per la Suprema Corte, il temporaneo ingresso del denaro nel patrimonio della fallita ne determina un incremento e, conseguentemente, un’estensione delle garanzie dei creditori; pertanto, le somme devono ritenersi assoggettate al meccanismo dello spossessamento di cui all’art. 42 l.f. e l’eventuale restituzione deve ritenersi indebita ed ingiustificata, così da integrare la condotta distrattiva. Il terzo titolare delle somme può, secondo la Suprema Corte, far valere le proprie pretese creditorie esclusivamente nell’ambito del procedimento di accertamento del passivo di cui agli artt. 93 e ss. l.f.