argomento: News del mese - Diritto delle Procedure Concorsuali
Articoli Correlati: revocatoria fallimentare - onere della prova
La Corte di Cassazione con Ordinanza del 18 aprile 2018, n. 9565, ha affrontato nuovamente il tema dell’onere della prova nella revocatoria fallimentare, sottolineando le differenze rispetto alla revocatoria ordinaria. La Suprema Corte chiarisce che nella revocatoria fallimentare è il curatore che deve provare l’eventus damni, ossia che il patrimonio residuo del debitore fallito era di dimensioni tali da esporre a rischio il soddisfacimento dei creditori; nella revocatoria ordinaria l’onere della prova – e quindi l’insussistenza del rischio – incombe sul convenuto. La ragione è da ricondursi al ruolo del curatore, il quale rappresenta sia il debitore fallito, sia i creditori e – in ossequio al principio della vicinanza della prova – l’onere di provare che il patrimonio residuo non è sufficiente non può essere posto a carico del convenuto, che non è tenuto a conoscere la situazione patrimoniale del debitore fallito.