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La Corte di Cassazione, con Ordinanza del 14 novembre 2017, n. 30209, depositata il 15 dicembre 2017, ha affermato che lo stato di insolvenza non presuppone necessariamente l’esistenza di inadempimenti e, allo stesso tempo, che non ne è direttamente deducibile, poiché – nel caso in cui quest’ultimi venissero riscontrati – avrebbero valore solo indiziario, e quindi equiparabili ad altri fattori esteriori, idonei alla manifestazione di quello stato, escludendone peraltro la rilevanza, se proprio gli stessi inadempimenti vengono considerati irrisori. La Suprema Corte, nel caso di specie, ha però confermato la sussistenza dello stato di insolvenza, che era stata rilevata dall’accertamento di passività rilevanti, nonché dall’esistenza di numerose procedure esecutive e, in ultimo, dal mancato deposito dei bilanci relativi agli ultimi due esercizi.