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La Corte di Cassazione, con Sentenza del 5 dicembre 2017, n. 11695, depositata il 14 maggio 2018, ha stabilito che può essere ritenuta responsabile, per concessione abusiva del credito, una banca che – attraverso il finanziamento ad un’impresa insolvente – ne ritarda la dichiarazione di fallimento e, allo stesso tempo, genera un’idea distorta – in capo ai creditori – delle reali condizioni economiche dell’impresa, a condizione che l’affidamento di questi ultimi sia esente da colpa. In particolare, la Corte di Cassazione ha sottolineato come tale profilo di responsabilità trovi una limitazione con riferimento alla condotta negligente dell’impresa: l’operatore del mercato ha un dovere di autoresponsabilità, che non può ritenersi rispettato nel caso di comportamento negligente o noncurante delle insidie che si trovano nelle relazioni commerciali. Pertanto, la responsabilità per concessione abusiva del credito può configurarsi solo nel caso in cui l’affidamento che viene riposto da parte del soggetto danneggiato non sia imputabile a colpa di quest’ultimo oltre che non provato che i terzi non fossero a conoscenza dello stato di insolvenza.