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La Corte di Cassazione, con Sentenza del 11 aprile 2018, n. 9001, si è espressa in tema di alienazione di pacchetti azionari, da parte della controllata, con necessità di approvazione da parte della società capogruppo. Nel caso de quo, una società conveniva in giudizio un’altra società per ottenere, ex art. 2932 c.c., un provvedimento che tenesse luogo della vendita definitiva di pacchetti azionari in adempimento di un memorandum of agreement sottoscritto dalle parti nell’agosto 2008, memorandum che veniva qualificato come un vero e proprio contratto preliminare dai giudici di primo e secondo grado. La vendita delle azioni era, inoltre, sottoposta al benestare della capogruppo (con sede in Lussemburgo). Il Tribunale aveva condannato la controllata per non aver adempiuto alla promessa del fatto del terzo ex art. 1381 c.c., stipulata nel predetto memorandum, avente ad oggetto il placet da parte della capogruppo nel cosiddetto “due time” (ossia in un lasso di tempo congruo rispetto alla stipula del definitivo). La Suprema Corte, sul punto, ha ritenuto responsabile la società controllata per non aver data la necessaria informativa nel corso del termine fissato per la conclusione del contratto definitivo e per aver comunicato il diniego della capogruppo con due giorni di ritardo rispetto a tale termine.