argomento: News del mese - Diritto delle Procedure Concorsuali
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La Corte di Cassazione, con Sentenza del 29 gennaio 2018, n. 18089, depositata il 24 aprile 2018, è stata nuovamente chiamata ad esprimersi sulla bancarotta impropria e ha affermato che, qualora le azioni – riconducibili al reato di insolvenza fraudolenta e di bancarotta impropria – commesse dall’imputato siano differenti le une dalle altre, il reato di insolvenza fraudolenta non può essere assorbito dal reato di bancarotta impropria. Nel caso di specie, l’amministratore unico di una società a responsabilità limitata aveva dato corso a diverse condotte illecite che – a dire della Corte di Appello – erano riconducibili sia al reato di insolvenza fraudolenta sia a quello di bancarotta impropria. Relativamente al primo delitto, l’amministratore unico aveva dapprima acquistato merci da alcuni fornitori e, in seguito, si era rifiutato di provvedere al relativo pagamento (era palese dunque la sua intenzione di voler concludere l’acquisto senza pagare); mentre, per quanto concerne il reato di bancarotta impropria, l’anzidetto amministratore aveva dato corso a condotte illecite inerenti all’acquisto di un ramo di azienda. Orbene, la Suprema Corte, su ricorso dell’amministratore avverso la decisione della Corte di Appello con cui veniva condannato per entrambi i sopracitati reati, ha avallato la decisione della Corte territoriale affermando che, nel caso de quo, i fatti alla base delle due tipologie di reati erano distinti e che pertanto andava confermata la sussistenza di due capi d’accusa, uno per insolvenza fraudolenta e l’altro per bancarotta impropria.