argomento: News del mese - Diritto delle Procedure Concorsuali
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La Corte di Cassazione, con Sentenza del 13 dicembre 2017, n. 3949, depositata il 19 febbraio 2018, ha affermato che la banca che vanta un credito per canoni di leasing scaduti nei confronti di una società – successivamente fallita – non è tenuta a dimostrare l’inadempienza del debitore. Nel caso di specie, una banca e una società in nome collettivo avevano stipulato un contratto di leasing relativamente a taluni beni mobili, i cui canoni tuttavia erano rimasti insoluti. Successivamente la società veniva dichiarata fallita e la banca, che aveva presentato apposita domanda di ammissione al passivo fallimentare, non veniva ammessa poiché non aveva dimostrato l’inadempienza del debitore. Avverso tale decisione, la banca presentava successivo ricorso, respinto tuttavia dal Giudice di secondo grado. Giunti all’ultimo grado di giudizio, la Suprema Corte ha cassato il decreto della Corte territoriale affermando come fosse stato erroneamente richiesto alla banca di dimostrare non solo l’esistenza del contratto di leasing bensì anche l’inadempienza del debitore. Nel caso de quo, al contrario, spettava alla società fallita dimostrare di avere adempiuto agli obblighi derivanti dal contratto stipulato mentre, come effettivamente avvenuto, alla banca spettava soltanto l’onere di fornire il contratto sottoscritto dalle parti e il relativo piano di ammortamento.