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Articoli Correlati: indennizzo da giustificato arrichimento - domande tardive di ammissione al passivo - liquidazione coatta amministrativa
La Corte di Cassazione, con Sentenza del 5 marzo 2019, n. 14329, depositata il 24 maggio 2019, ha fornito importanti chiarimenti in merito al calcolo dell’indennizzo da ingiustificato arricchimento richiesto dal professionista ai sensi dell’art. 2041 c.c. Nel caso di specie, un avvocato presentava domanda tardiva di insinuazione al passivo di un consorzio agrario posto in liquidazione coatta amministrativa al fine di ottenere – in via principale – il riconoscimento del proprio credito per prestazioni professionali ovvero – in via secondaria – al fine di ottenere l’indennizzo di cui all’art. 2041 c.c. Al tal proposito, la Corte di Cassazione ha chiarito che il calcolo dell’indennizzo per ingiustificato arricchimento ai sensi del sopracitato articolo deve essere determinato, in caso di prestazioni professionali rese da un avvocato, utilizzando quale paramento le tariffe professionali, senza l’applicazione delle maggiorazioni previste per la complessità delle prestazioni rese.