<p>Il diritto della crisi e dell'insolvenza</p>
Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

02/07/2019 - Necessità o meno della motivazione per gli atti di alta amministrazione

argomento: News del mese - Diritto Amministrativo

Articoli Correlati: atti di alta amministrazione

Il TAR Lazio, Roma, sez. I, con la sentenza del 24 maggio 2019, n. 6370, si è occupato della questione della necessità o meno della motivazione per gli atti di alta amministrazione. La conclusione cui è giunto il Tar è stata nel senso di escludere la necessità di una dettagliata motivazione in ragione del fatto che tali atti sono provvedimenti connotati da ampia discrezionalità in virtù dello stretto collegamento tra l’indirizzo politico e l’attività amministrativa. Nel caso di specie, il giudice amministrativo ha osservato che, in applicazione dell’art. 6, l. 15 luglio 2002, n. 145, il nuovo governo o il singolo ministro dell’esecutivo, in quanto portatori di un potere di indirizzo politico sostanzialmente diverso da quello espressione del governo precedente, possono adottare provvedimenti amministrativi diretti a modificare la composizione degli organi di vertice della P.A., senza dover motivare nel dettaglio la scelta, essendo sufficiente una motivazione generica anche per relationem che rinvii ad esempio a un parere emesso in precedenza da un organo consultivo (nella fattispecie si è trattato di un provvedimento che richiamava un parere emesso dall’Avvocatura Generale dello Stato e con il quale era stato revocato l’incarico di Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana).