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La Corte di Cassazione, con Sentenza del 6 giugno 2017, n. 379, depositata il 10 gennaio 2018, in tema di compensazione, ha affermato che tale operazione è compatibile con il procedimento di accertamento del passivo e può essere fatta valere dagli organi della procedura o dal creditore, con possibilità per il giudice di escluderla. Nel caso in esame, riguardante la domanda proposta da un istituto di credito, la Suprema Corte ha chiarito che non possono formare oggetto di ammissione i crediti che comprendono somme oggetto di revocatoria – per effetto dell’inopponibilità della compensazione –, a meno che il creditore provi l’avvenuta restituzione delle stesse.