Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

15/02/2018 - E’ colpevole di reato di concorso nella bancarotta per distrazione anche la moglie dell’amministratore delegato che non ha impedito le condotte distrattive

argomento: News del mese - Diritto delle Procedure Concorsuali

Articoli Correlati: corte di cassazione - concorso in bancarotta per distrazione - condotte distrattive - amministratore delegato

La Corte di Cassazione, con Sentenza del 31 ottobre 2017, n. 57736, depositata il 28 dicembre 2017, ha affermato che, anche per la moglie dell’amministratore delegato, rileva il reato di concorso nella bancarotta per distrazione. Nel caso di specie, ricoprendo la stessa anche il ruolo di membro del consiglio di amministrazione della società fallita ed essendo al contempo titolare di quote di un’altra società del gruppo, a cui erano indirizzate le somme oggetto di reato, la moglie dell’amministratore era stata riconosciuta colpevole dalla Corte di Appello per il reato di concorso nella bancarotta per distrazione. I motivi a base della condanna si ravvisavano nel fatto di non aver adempiuto i doveri che le competevano in forza del ruolo di membro del consiglio di amministrazione e, in particolare, di non aver impedito che l’amministratore delegato della società – nonché dominus del gruppo – compisse atti distrattivi e falsificasse le scritture contabili. Per ultima, la Suprema Corte, ha ribadito, ai sensi dell’art. 40, comma 2, c.p., che la condotta della moglie ha cagionato gli atti distrattivi, non avendoli la stessa impediti nonostante l’obbligo di farlo; pertanto il ricorso presentato da quest’ultima è stato dichiarato inammissibile.