argomento: News del mese - Diritto Tributario
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La Corte di Cassazione, con Ordinanza n. 16010 del 14 giugno 2019, ha statuito che è legittima la detrazione Iva relativa ad un costo – rappresentato da un premio riconosciuto da un’azienda ad un’altra cliente – anche se sproporzionato rispetto al volume d’affari esistente tra le due società. A differenza di quanto accade in tema di deducibilità dalle imposte sui redditi, per quanto riguarda l’Iva è invece ammessa salvo che l’antieconomicità manifesta e macroscopica dell’affare tradisca un giro di false fatturazioni o sia espressione di non inerenza della destinazione del bene o servizio all’utilizzo per operazioni assoggettate a Iva. La Corte, allontanandosi dal filone giurisprudenziale pregresso, ha mutato il proprio orientamento circa il concetto di inerenza, affermando che essa deve essere apprezzata esclusivamente in termini qualitativi, anziché quantitativi, a prescindere da utilità e vantaggi apportati dal costo, nonché dalla sua congruità, sicché, in sostanza, è sufficiente che il costo si correli all’attività in concreto esercitata dal contribuente, per la sua deducibilità.