Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

13/11/2019 - La quantificazione delle pene accessorie secondo la recente sentenza della Sezioni Unite Penali

argomento: News del mese - Diritto delle Procedure Concorsuali

Articoli Correlati: pene accessorie - art. 216 l.f. - art. 133 c.p.

Le Sezioni Unite Penali della Corte di Cassazione, con Sentenza del 28 febbraio 2019 n. 28910, depositata in data 3 luglio 2019, hanno chiarito il comportamento da seguire per la determinazione delle pene accessorie, in seguito alla dichiarazione di incostituzionalità dell’art. 216, ultimo comma, l.f., da parte della Corte Costituzionale e conseguente modifica con la Sentenza n. 222 del 2018. La nuova versione del predetto articolo ha generato comportamenti contrastanti in relazione all’interpretazione dell’art. 37 c.p., e in particolare se la locuzione “non espressamente determinata” fosse da intendersi – come da posizione maggioritaria – in senso restrittivo, ossia se, nel caso in cui la normativa non preveda un termine preciso e puntuale, la pena accessoria debba essere commisurata alla pena principale (art. 37 c.p.). L’opinione contrapposta ha invece sostenuto la non applicabilità dell’art. 37 c.p. nel caso in cui la norma individui un periodo minimo o massimo, delegando al Giudice il compito di quantificare la condanna, ricorrendo ai parametri previsti dall’art. 133 c.p. Tale ultima posizione è stata quella prescelta dalle Sezioni Unite, le quali hanno quindi affermato il seguente principio di diritto: “le pene accessorie per le quali la legge indica un termine di durata non fissa, devono essere determinate in concreto dal giudice in base ai criteri di cui all’art. 133 c.p.