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La Corte di Cassazione, con Sentenza del 4 luglio 2019, n. 29377, ha sottolineato i principali tratti del reato di ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. La Suprema Corte, nel richiamare il dettato dell’art. 2638 c.c., ha – in particolare – affermato che il reato in oggetto si configura nel momento in cui viene accertato un rilevante ed effettivo ostacolo alla funzione di vigilanza. La Corte di Cassazione ha inoltre fatto riferimento all’art. 306 del d.lgs. 209/2005, il quale prevede – al di fuori dei casi previsti dall’art. 2638 c.c. – che chiunque ostacola la funzione di vigilanza con il rifiuto dell’accesso ai locali o con il rifiuto dell’ordine di esibizione della documentazione relativa all’attività assicurativa, riassicurativa o di intermediazione assicurativa e riassicurativa, che viene opposto ai funzionari dell’IVASS è punito con la reclusione fino a due anni e la multa da diecimila fino a centomila euro.