Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

14/11/2019 - Responsabilità del datore di lavoro e prassi aziendali scorrette

argomento: News del mese - Diritto Penale

Articoli Correlati: datore di lavoro - responsabilità - prassi aziendali scorrette

Tornando su un tema assai delicato, la Quarta Sezione della Suprema Corte, con sentenza n. 32507 del 22 luglio 2019 (ud. 16 aprile 2019), ha affermato che «il rapporto di dipendenza del personale di vigilanza dal datore di lavoro non costituisce di per sé prova nè della conoscenza né della conoscibilità, da parte di quest’ultimo, di prassi aziendali, più o meno ricorrenti, contrarie alle disposizioni in materia antinfortunistica. D’altronde, il datore di lavoro è certamente responsabile del mancato intervento finalizzato ad assicurare l’osservanza delle disposizioni in materia di sicurezza ma tale condotta omissiva non può essergli ascritta laddove non si abbia la certezza che egli fosse a conoscenza della prassi elusiva o che l’avesse colposamente ignorata. Tale certezza può, in alcuni casi, inferirsi da considerazioni di natura logica, laddove, ad esempio, possa ritenersi che la prassi elusiva costituisca univocamente frutto di una scelta aziendale, finalizzata, in ipotesi, ad una maggiore produttività. Ma quando […] non vi siano elementi di carattere logico per dedurre la conoscenza o la conoscibilità di prassi aziendali incaute da parte del garante, è necessaria l’acquisizione di elementi probatori certi ed oggettivi che dimostrino tale conoscenza o conoscibilità. Diversamente opinando, si porrebbe in capo al datore di lavoro una inaccettabile responsabilità penale “di posizione”, tale da sconfinare nella responsabilità oggettiva».