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La Corte di Cassazione, con Sentenza del 3 aprile 2019, n. 38948, depositata il 23 settembre 2019, ha affermato che il curatore è legittimato a proporre istanza di revoca del sequestro preventivo, disposto, ai sensi dell’art. 19 del d.lgs. n. 231/2001, nei confronti della società dichiarata fallita. Ciò in quanto il curatore agisce quale terzo in buona fede, non fa uso dei beni illeciti appresi al fallimento e opera, nell’amministrazione degli stessi, nell’interesse esclusivo dei creditori, che, in quanto ammessi al passivo, conservano il diritto alla salvaguardia dell’attivo fallimentare in funzione della miglior soddisfazione delle loro pretese creditorie, diritto che trova tutela nell’azione del curatore.