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La Corte di Cassazione, con Sentenza del 10 ottobre 2019, n. 896, depositata il 17 gennaio 2020, ha ritenuto legittima la facoltà dell’Agenzia delle Entrate, nonché del giudice del merito, di basarsi su presunzioni semplici al fine di verificare l’esistenza di una società di fatto. Nel caso di specie, la Suprema Corte è stata chiamata ad esprimersi in merito ad un processo avente ad oggetto illeciti commessi da diverse società di fatto, tutte riconducibili ai medesimi soci, le quali costituivano parte di un più ampio progetto finalizzato all’omissione del pagamento delle imposte dirette e indirette. Sulla base degli elementi raccolti a seguito delle indagini svolte dalla Guardia di Finanza, nonché sulla base di presunzioni semplici, l’Agenzia delle Entrate ha accertato l’esistenza delle suddette società e ha, pertanto, notificato gli avvisi di accertamento ai relativi soci. Giunti all’ultimo grado di giudizio, la Corte di Cassazione ha condiviso l’orientamento giurisprudenziale secondo il quale il giudice di merito può accertare l’esistenza della struttura societaria basandosi su ogni mezzo di prova, comprese le presunzioni semplici dell’Agenzia delle Entrate.