Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

30/01/2020 - L’interpretazione dello stato di insolvenza in sede di dichiarazione di fallimento

argomento: News del mese - Diritto delle Procedure Concorsuali

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La Corte di Cassazione, con Ordinanza del 22 ottobre 2019, n. 1069, depositata in data 20 gennaio 2020, ha confermato la propria posizione in ordine all’interpretazione dello stato di insolvenza ex art. 5 l.f., il quale si rivela in inadempimenti ed altri fatti esteriori che impediscono alla società di far fronte alle proprie obbligazioni. Al fine di confutare lo stato di insolvenza, non è – in alcun modo – sufficiente una valutazione delle immobilizzazioni superiore a quella delle passività, nonché la contestuale assenza di inadempimenti conclamati. È necessario, infatti, che la società dimostri di non trovarsi in uno stato d’impotenza non transitoria ad assolvere le proprie obbligazioni, e che sia in grado di proseguire normalmente il proprio core business, anche dismettendo – tempestivamente e senza compromettere la produttività – le proprie attività per estinguere tempestivamente le passività complessivamente intese (debiti risultanti dagli stati passivi, debiti risultanti dai bilanci e dalle scritture contabili o in altro modo riscontrati, purché il giudice ne riconosca la ragionevole certezza ed entità).