argomento: News del mese - Diritto delle Procedure Concorsuali
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La Corte di Cassazione, con Sentenza del 16 settembre 2019, n. 49136, depositata il 3 dicembre 2019, ha fornito importanti chiarimenti in merito al reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale affermando che il mancato ritrovamento – da parte del curatore – dei beni facenti parte dell’attivo sociale integra il reato di cui all’art. 216, comma 1, l.f. in capo all’amministratore della società fallita, a meno che questi non dimostri che tale assenza è giustificata dal fatto che i cespiti stessi sono stati destinati ad uno specifico fine. Nel caso di specie, la Suprema Corte ha sottolineato che l’amministratore ha il compito di preservare l’integrità del patrimonio sociale, in quanto funge da garanzia per i creditori: pertanto, il mancato rinvenimento dei cespiti da parte della procedura, se non giustificato, comporta la responsabilità dell’amministratore per aver eliso la garanzia patrimoniale della società.