argomento: News del mese - Diritto Tributario
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L’Agenzia delle Entrate, con la risposta ad interpello n. 537 del 24 dicembre 2019, è intervenuta a far luce su un caso riguardante l’acquisizione del 100% delle quote di partecipazione di una società da parte di un’altra società e la scissione parziale non proporzionale di una società capogruppo a favore di due Newco, ognuna delle quali controllata al 100% da ciascuno dei due soci persone fisiche della scindenda, a cui sono state assegnate le partecipazioni nelle società operanti nel core business del gruppo della scissa, oltre all’80% della liquidità della scindenda. Nello specifico, l’intervento era inteso a chiarire se tale operazione di cessione di quote rivalutate, finalizzata essenzialmente al passaggio generazionale, integrasse l’abuso del diritto disciplinato dall’art. 10-bis della L. 212/2000. L’Amministrazione rileva che tale operazione, pur realizzando un indebito vantaggio fiscale costituito dall’imposizione con regime fiscale sostitutivo, non configura una fattispecie abusiva in quanto il risparmio d’imposta viene conseguito mediante uno strumento conforme alle logiche di mercato (nel caso in esame, il recesso atipico realizzato con la fuoriuscita dei soci dalla compagine sociale), in quanto finalizzata al raggiungimento di un obiettivo economico (concentrazione del controllo totalitario delle partecipazioni cedute in capo alla società che andrà a scindersi) che non potrebbe realizzarsi con un’operazione fiscalmente più onerosa, in quanto espressamente vietato dal comma 4 dell’art. 10-bis dello Statuto dei diritti del contribuente.