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La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 2057 del 30 gennaio 2020, relativa al caso di una fondazione che nel 2019 aveva rinunciato al credito relativo a interessi maturati su finanziamenti erogati nei confronti di una società partecipata, ha confermato la tesi del c.d. incasso giuridico, applicabile nell’ipotesi di rinuncia a crediti da parte dei soci. I Giudici, così statuendo, hanno confermato l’orientamento dell’Amministrazione finanziaria in base al quale “la rinuncia ai crediti correlati a redditi che vanno acquisiti a tassazione per cassa….presuppone l’avvenuto incasso giuridico del credito e quindi l’obbligo di sottoporre a tassazione il loro ammontare, anche mediante applicazione della ritenuta di imposta”. Ricorda, la Corte, che con riferimento alla rinuncia ai compensi per royalties da parte del socio di maggioranza, essa costituisce “una prestazione che viene ad aumentare il patrimonio della società” e determina “il conseguimento del credito il cui importo, anche se non materialmente incassato, viene comunque utilizzato”, con conseguente tassabilità in capo al socio rinunciatario.