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La Corte di Cassazione, con Ordinanza del 19 febbraio 2020, n. 4261 ha affermato che – relativamente ai versamenti effettuati dal socio a favore della società – le annotazioni sul relativo libro giornale non sono sufficienti, per il socio che le fa valere in giudizio, a provare la natura di finanziamento e non di conferimento in conto capitale. Infatti, per la corretta qualificazione del versamento effettuato dal socio a favore della società (nella forma di capitale di credito o di capitale di rischio), è necessario verificare le modalità con le quali è stato concretamente attuato il rapporto, le finalità pratiche perseguite e gli interessi coinvolti; è, pertanto, necessario accertare quelle che sono state le reali intenzioni delle parti nel momento in cui il versamento è stato effettuato. Rimane in ogni caso onere del socio che reclama la restituzione delle somme versate provare come siano stati eseguiti i versamenti, specificando, in particolare, la natura e le condizioni del finanziamento che rilevano per attribuire all’apporto stesso una natura piuttosto che un’altra.