Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

31/03/2020 - L’estorsione mafiosa limita il reato di bancarotta

argomento: News del mese - Diritto delle Procedure Concorsuali

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La Corte di Cassazione, con Sentenza del 18 dicembre 2019, n. 9395, in tema di bancarotta fraudolenta, ha fornito alcuni chiarimenti in merito ai pagamenti fatti dall’imprenditore a creditori appartenenti alla mafia, precisando che a differenza dell’usura – che presuppone la volontà dell’imprenditore di sottoporsi al pericolo – nell’estorsione si presuppone lo stato di necessità dell’imprenditore. Pertanto, se l’imprenditore non si è volontariamente sottoposto al pericolo, i pagamenti non giustificati sono riconducibili allo stato di necessità. La Suprema Corte chiarisce inoltre che, se – al contrario – l’estorsione è conseguenza della volontà e delle scelte dell’imprenditore, che consapevolmente ha messo a rischio l’impresa, non può essere invocato lo stato di necessità.