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Il Legislatore, per effetto dell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus, ha disciplinato – mediante il cosiddetto Decreto Liquidità – la modalità di valutazione delle prospettive di continuità aziendale o going concern, le quali devono tenere conto della situazione di stallo che attualmente permea l’economia italiana. In particolare, ha approfondito la questione Assonime con il caso n. 5 del 2020, evidenziando anzitutto come alla base del principio della continuità aziendale vi debba essere la consapevolezza che la società sarà in grado di conseguire ricavi e far fronte alle proprie obbligazioni. Tuttavia, per effetto della situazione straordinaria in corso, il Legislatore ha previsto che per i bilanci d’esercizio chiusi entro il 23 febbraio 2020, e non ancora approvati, è possibile valutare le voci di bilancio prendendo a riferimento la continuità aziendale in essere al 31 dicembre 2019. Ad ogni modo, Assonime sottolinea che l’intenzione del Legislatore è quella di tutelare le imprese che, prima dell’emergenza sanitaria, erano in buono stato di salute, favorendo il superamento della situazione contingente. Il Legislatore, pertanto, non prevede la possibilità di applicare le nuove modalità di valutazione del going concern a quelle imprese che invece si trovavano in situazioni di perdita di continuità indipendentemente dall’emergenza sanitaria.