argomento: News del mese - Diritto Civile e Commerciale
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La Corte di Cassazione, con Sentenza del 20 aprile 2020, n. 7919, ha affermato che, al fine di qualificare la natura dei versamenti effettuati dai soci, è irrilevante l’iscrizione della voce nel bilancio, ma occorre esaminare la reale volontà negoziale delle parti al momento dell’erogazione. La qualificazione dell’erogazione della somma a titolo di mutuo o di versamento in conto capitale deve essere provata «non tanto dalla denominazione dell’erogazione contenuta nelle scritture contabili della società, quanto dal modo in cui il rapporto è stato attuato in concreto, dalle finalità pratiche cui esso appare essere diretto e dagli interessi che vi sono sottesi». In mancanza di una chiara manifestazione di volontà, la qualificazione dell’erogazione può essere desunta dalla terminologia adottata nel bilancio.