<p>Il diritto della crisi e dell'insolvenza</p>
Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

15/06/2019 - Spetta all’imprenditore l’onere di dimostrare la concreta destinazione d’uso dei beni della società fallita

argomento: News del mese - Diritto delle Procedure Concorsuali

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La Corte di Cassazione, con Sentenza datata 11 marzo 2019, n. 15280, depositata in data 8 aprile 2019, è stata chiamata ad esprimersi in tema di bancarotta fraudolenta ed ha affermato che l’onere di dimostrare la destinazione d’uso dei beni rientranti nell’attivo della società fallita spetta all’amministratore. Qualora questi non sia in grado di fornire prova della destinazione dei suddetti beni, la curatela è legittimata a desumere l’avvenuta distrazione o l’occultamento dei beni della società. Nel caso di specie, la Suprema Corte ha ribadito l’ormai consolidato orientamento giurisprudenziale secondo il quale grava sull’imprenditore l’obbligo di conservare le risorse e i beni sociali, al fine di garantire la tutela degli interessi dei creditori. Di conseguenza, qualora a seguito della dichiarazione di fallimento i beni risultanti dalla contabilità non vengano rinvenuti in seno all’impresa, occorre anzitutto accertare se tali beni siano o meno nella disponibilità dell’imputato; qualora ciò non sia, l’imprenditore deve essere in grado di dimostrare la destinazione dei beni o del loro ricavato, altrimenti può essere ravvisato il reato di bancarotta fraudolenta ad egli ascrivibile.