argomento: News del mese - Diritto Tributario
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La Corte di Cassazione, con Sentenza del 29 ottobre 2020, n. 23872, si è nuovamente espressa sulla questione relativa all’abuso del diritto. L’utilizzo distorto di strumenti giuridici, al solo fine di ottenere un vantaggio fiscale, in assenza di ragioni economiche che giustifichino l’operazione, viene considerato dal legislatore abuso del diritto. Nel caso di specie una società era stata raggiunta da una notifica da parte dell’Amministrazione Finanziaria che contestava la non deducibilità degli interessi passivi maturati su prestiti obbligazionari concessi ad una società che di li a poco sarebbe stata incorporata dalla stessa. Il provvedimento veniva impugnato avanti alle Commissioni tributarie che, non accogliendo il ricorso del contribuente, riconducevano l’operazione, in assenza di valide ragioni economiche, nell’ambito dell’abuso del diritto. I Supremi Giudici, rigettando il ricorso presentato dalla società, hanno dichiarato corretta la motivazione sintetica della sentenza, in quanto la stessa chiariva gli elementi posti alla base della decisione raggiunta dai giudici, quali la presenza di un indebito risparmio fiscale da parte del contribuente, ritenendo la condotta assunta dal contribuente riconducibile all’ambito dell’abuso del diritto.