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Con sentenza n. 2862 depositata il 22 gennaio 2019 (ud. 30 ottobre 2018), la Terza Sezione della Corte di Cassazione ha ribadito il principio secondo il quale l’assegnazione della casa coniugale al coniuge in sede di separazione non fa venir meno il presupposto della confisca per equivalente costituito dalla disponibilità del bene in capo al conferente di tale che la casa coniugale potrà ciononostante essere sottoposta a sequestro preventivo. Per effetto di tale assegnazione, infatti, «il coniuge beneficiario non consegue a titolo definitivo una posizione rispetto al bene caratterizzata da assolutezza, autonomia ed indipendenza rispetto alla posizione del suo coniuge dante causa».