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La Corte di Cassazione, con Sentenza del 9 novembre 2020, n. 31195, in tema di reati tributari e, segnatamente, del reato di cui all’art. 4 d.lgs. 74/2000, ha affermato, a seguito di una approfondita disamina del quadro normativo in materia di dichiarazione dei redditi delle società di persone che «le società in accomandita semplice sono tenute a presentare le dichiarazioni ai fini delle imposte sui redditi, ma il risultato di esercizio deve essere imputato direttamente ai singoli soci, ovviamente ciascuno per la sua quota di partecipazione. Ne deriva che il reato di cui all’art. 4 d.lgs. 74 del 2000 può essere integrato anche mediante la presentazione della dichiarazione in nome della società in accomandita semplice, e che, però, in tal caso, l’imposta sui redditi evasa deve essere calcolata avendo riguardo al reddito dei singoli soci».