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La Corte di Cassazione, con Sentenza del 1° dicembre 2020, depositata in data 5 gennaio 2021, n. 82, ha affermato che integra il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione la sottrazione di somme alla società poi dichiarata fallita da parte dell’amministratore che ha impiegato tali somme per il pagamento di contributi previdenziali personali. La sentenza chiarisce che la fattispecie di bancarotta preferenziale si configura qualora vi sia estinzione di un debito effettivo, di cui deve fornire prova l’imprenditore: in mancanza trattasi di distrazione.