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La Corte di Cassazione, con Sentenza del 24 settembre 2020, depositata in data 20 gennaio 2021, n. 976, ha chiarito che al decreto che dichiara l’inammissibilità del concordato preventivo non consegue automaticamente la dichiarazione di fallimento del debitore, essendo necessaria una preventiva valutazione dello stato di insolvenza di quest’ultimo. Pertanto, è da ritenersi nulla – per motivazione apparente – la sentenza che dichiara il fallimento della società non ammessa alla procedura di concordato preventivo, qualora priva di un apprezzamento dell’effettiva sussistenza dello stato di insolvenza, tale da rendere chiaro e univoco il percorso argomentativo a fondamento della decisione del tribunale.