argomento: News del mese - Diritto del Lavoro
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L’Ispettorato Nazionale del Lavoro, con Nota del 22 marzo 2021, n. 473, ha fornito chiarimenti in merito all’obbligo di corresponsione della retribuzione ai lavoratori dipendenti con modalità tracciabili, posto in capo al datore di lavoro, precisando che è necessario conservare la documentazione comprovante la regolarità del pagamento, in quanto in sede di verifica ispettiva non è sufficiente, ai fini dell’esclusione dell’applicabilità del regime sanzionatorio previsto all’art. 1, comma 913, della l. n. 205/2017, una dichiarazione resa dal lavoratore che confermi di essere stato retribuito con modalità conforme al dettato normativo, in assenza della relativa prova ricavabile dalla tracciabilità di tali mezzi di pagamento. A prescindere dalle modalità attraverso le quali i datori di lavoro possono effettuare la corresponsione della retribuzione, ai sensi dell’art. 1, comma 912, della l. n. 205/2017, la firma apposta dal lavoratore sulla busta paga non costituisce infatti prova dell’avvenuto pagamento della retribuzione.