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La Corte di Cassazione, con Sentenza depositata in data 18 marzo 2021, n. 10382, ha affermato che nell’ambito della responsabilità penale per omessa dichiarazione IVA, la determinazione della soglia di punibilità, prevista dall’art. 5 del d. Lgs. 74/2000, non può tenere conto delle fatture passive non contabilizzate. La Suprema Corte ha concluso che gli importi derivanti da fatture ricevute – pertinenti e pagate ma non contabilizzate – possono essere calcolati ai fini della soglia di punibilità solo nei casi in cui il mancato rispetto degli obblighi tributari non comporti un complessivo quadro di illegalità. La pronuncia ritiene che la condotta del contribuente che abbia del tutto pretermesso l’esigenza di tenere una corretta contabilità per la verifica dei flussi reddituali e di presentare le periodiche dichiarazioni, rientri tra quelle che escludono la deducibilità delle fatture in contestazione.