argomento: News del mese - Diritto Tributario
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La Corte di Cassazione, con Sentenza del 25 marzo 2021, n. 8500, resa a Sezioni Unite, è intervenuta sulla questione relativa alla conservazione delle scritture per eventuali accertamenti dell’Agenzia delle Entrate relativi alla rettifica dei costi pluriennali che siano derivati da acquisti riferiti a periodi di imposta per cui sarebbe decaduto il potere di rettifica dell’amministrazione, affermando il seguente principio: «nel caso di contestazione di un componente di reddito ad efficacia pluriennale per ragioni diverse dall’errato computo del singolo rateo dedotto e concernenti invece il fatto generatore ed il presupposto costitutivo di esso, la decadenza dell’amministrazione finanziaria dalla potestà di accertamento va riguardata, ex art. 43 del d.P.R. n. 600 del 1973, in applicazione del termine per la rettifica della dichiarazione nella quale il singolo rateo di suddivisione del componente pluriennale è indicato, non già in applicazione del termine per la rettifica della dichiarazione concernente il periodo di imposta nel quale quel componente sia maturato o iscritto per la prima volta in bilancio».