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La Corte di Cassazione, con sentenza del 29 maggio 2018 n. 2387, depositata il 29 gennaio 2019, ha affermato, relativamente al tema dei finanziamenti infragruppo, che nel caso di soggetti non residenti, l’amministrazione finanziaria può legittimamente applicare tassi di interesse di mercato, superiori a quelli pattuiti tra le società coinvolte. Inoltre, la Suprema Corte ha altresì sottolineato che non deve essere dimostrata l’assenza di giustificazione economica – con riferimento all’operazione –, poiché non rientra nell’ambito di contestazioni di operazioni elusive, quanto in quelle disciplinate dal transfer pricing internazionale; sulla scorta di quanto stabilito dalla sentenza, l’onere della prova ricade quindi sul contribuente.