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La Corte di Cassazione, con sentenza del 23 luglio 2021, n. 21245, ha affermato che la delibera assembleare di conferimento del mandato al legale della società riguardante la verifica della sussistenza dei requisiti per intraprendere un’azione di responsabilità ex art. 2393, comma 1 c.c., non è sufficiente per procedere alla promozione del giudizio di responsabilità in caso di accertamento positivo. La Suprema Corte – confermando quanto deciso in primo e in secondo grado – ha sottolineato come la delibera in questione sia carente dell’espressione consapevole della volontà dei soci di adire l’autorità giudiziaria per promuovere l’azione di responsabilità nei confronti degli amministratori e dei sindaci: devono sussistere determinati presupposti oggettivi e soggettivi dell’azione, e cioè gli addebiti nei confronti degli ex amministratori e/o sindaci e la chiara indicazione di coloro contro i quali l’azione è rivolta. La Corte di Cassazione ha evidenziato come non vi siano altri percorsi in grado di esprimere la volontà dei soci; non vi è, invece, l’obbligo di riferire in merito al dettaglio delle iniziative processuali che si ha intenzione di intraprendere.