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La Corte di Cassazione, con sentenza del 25 maggio 2021, n. 32732, è tornata sul tema della deliberazione dei compensi degli amministratori, ribadendo che qualora siano erogati in assenza di deliberazione o determinazione dei soci, rilevano come bancarotta distrattiva se percepiti quando ormai la società era in stato di dissesto. Non è infatti possibile attribuire un diritto al compenso solo sulla base della congruità del medesimo con l’operato dell’amministratore, neppure ammettere l’autoliquidazione dei compensi, pur in presenza di una previsione statutaria generica che però non ne determini l’ammontare.