argomento: News del mese - Diritto Tributario
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La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 37576/2021, ha condannato l’imprenditore che ha simulato la vendita dell’unico bene (terreno edificabile) sottraendolo così alle procedure esecutive dell’Agenzia delle Entrate riscossione. I giudici del Palazzaccio, nella sentenza in oggetto, hanno evidenziato che la società era debitrice del fisco e nelle carte è emerso che la società acquirente era partecipata al 50% dal figlio dell’imprenditorie, inoltre all’atto era stato versato solo parte del prezzo e non era stata effettuata alcuna azione di recupero del credito da parte della società cedente. Infine, secondo le risultanze processuali, la società cedente era risultata inattiva e priva di dipendenti. Per il Giudici della Suprema Corte tali circostanze erano la prova che l’imputato “destinatario di pretesa fiscale di assoluta rilevanza, aveva inteso mettere al sicuro gli unici beni di cui disponeva attraverso la sua società presso la società sulla quale poteva fare pieno affidamento in virtù dello stretto rapporto famigliare con l’ex amministratore e attuale socio paritario”..