argomento: News del mese - Diritto delle Procedure Concorsuali
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La Corte Costituzionale, con Sentenza del 25 settembre 2018, n. 222, depositata il 5 dicembre 2018, è stata chiamata a esprimersi in tema di bancarotta fraudolenta e ha affermato che la durata delle pene accessorie a tale reato non è fissa in 10 anni, bensì proporzionale alla gravità del reato commesso. Con la suddetta Sentenza, la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo l’art. 216, comma 4, l.f., in quanto l’interdizione dall’esercizio di attività imprenditoriali o manageriali per la durata fissa di dieci anni porterebbe ad un’applicazione sproporzionata della pena per quanto concerne i reati di bancarotta fraudolenta meno gravi. La decisione della Corte Costituzionale poggia le basi sull’assunto che, essendo previsti dalla Legge Fallimentare diversi livelli di gravità dei reati di bancarotta fraudolenta, allo stesso tempo deve poter essere possibile applicare pene accessorie proporzionali alla gravità del reato commesso. Dunque, spetta al giudice valutare di volta in volta la gravità del reato e applicare proporzionalmente, e non più automaticamente, la relativa pena accessoria.