<p>Il diritto della crisi e dell'insolvenza</p>
Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

10/01/2022 - Società a controllo pubblico e società partecipate

argomento: News del mese - Diritto Civile e Commerciale

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Il T.A.R. delle Marche, con sentenza del 6 dicembre 2021, n. 840, ha affermato che la qualificazione di una società come sottoposta a controllo pubblico, sia esso monocratico o congiunto, comporta l’insorgenza di rigidi e gravosi oneri normativi ai sensi del T.U.S.P. In particolare, l’art. 20 del Testo Unico citato prevede una ricognizione periodica che si concretizza in un vero e proprio provvedimento amministrativo che da un lato esprime la volontà dell’ente pubblico di conservare, dismettere o razionalizzare le partecipazioni possedute, dall’altro obbliga le società partecipate a compiere gravosi adempimenti la cui inottemperanza comporta specifiche conseguenze per gli organi sociali. Per la qualificazione di società a controllo pubblico ovvero a partecipazione pubblica, assume rilevanza fondamentale l’esame delle disposizioni statutarie e dei patti parasociali poiché ciò permette di comprendere l’influenza delle pubbliche amministrazioni sulle decisioni finanziarie, gestionali e strategiche dell’attività sociale. Non vi sono norme che prevedano la gestione associata e congiunta delle partecipazioni detenute dagli enti; inoltre, la mera maggioranza realizzatasi in assemblea ordinaria, nel caso in cui vi siano più soci pubblici, non configura il controllo.