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La Corte di Cassazione, con sentenza del 5 novembre 2021, n. 42664, depositata in data 22 novembre 2021, ha ribadito come, in tema di bancarotta fraudolenta documentale, sussistano due alternative fattispecie: la prima, che si sostanzia con la sottrazione o l’occultamento delle scritture contabili col fine di recare pregiudizio ai creditori, richiedendo, quindi, quale elemento soggettivo, il dolo specifico; la seconda, che si sostanza nella fraudolenta tenuta dei libri contabili che, come noto, richiede, quale elemento soggettivo, il dolo generico. Queste due fattispecie di reato, viene sottolineato dalla Suprema Corte, sono autonome ed alternative.