argomento: News del mese - Diritto Tributario
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Con l’ordinanza n. 38757 del 7 dicembre 2021, la Suprema Corte è tornata sul tema della deducibilità dei compensi agli amministratori di società a responsabilità limitata, confermando l’indeducibilità degli stessi ove non risultino da una precedente delibera assembleare. In particolare, come ribadito più volte dalla Cassazione, “[i]n tema di redditi d'impresa, non è deducibile, per difetto dei requisiti di certezza e di oggettiva determinabilità del costo di cui all'art. 109 TUIR, la spesa sostenuta da una società di capitali per i compensi agli amministratori - non stabiliti nell'atto costitutivo - in mancanza di una esplicita delibera assembleare preventiva, che non può considerarsi implicita in quella di approvazione del bilancio, né è ratificabile successivamente […]”. Inoltre, secondo la Corte “a detto principio va data ulteriore continuità [e] per quanto riguarda la società a responsabilità limitata, il fatto che sia venuto meno l'espresso rinvio all'art. 2389 cod. civ., viceversa contenuto nell'art. 2487 cod. civ. ante riforma, non fa venir meno la necessità di previa delibera assembleare di determinazione dei compensi, atteso il carattere inderogabile dell'art. 2389 cod. civ. che, al primo comma, prevede che [i]compensi spettanti ai membri del consiglio di amministrazione e del comitato esecutivo sono stabiliti all'atto della nomina o dall'assemblea”.