argomento: News del mese - Diritto Tributario
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La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 539 dell’11 gennaio 2022, è intervenuta nuovamente sul controverso tema della determinazione della base imponibile, ai fini dell’imposta di registro, in caso di cessione d’azienda che comporti anche l’accollo di debiti. In particolare, secondo la Corte, nella fattispecie oggetto dell’ordinanza (determinazione dell’imposta di registro in ipotesi di cessione di azienda con pagamento del prezzo in parte mediante accollo del mutuo) la corretta valorizzazione dell’azienda è strettamente connessa ad un esame complessivo dei differenti fattori economici, quali i beni strumentali e non strumentali, comprese le passività, funzionalmente collegati al raggiungimento del fine dell’impresa; di talché, mentre le passività aziendali di cui all’art. 2560 c.c., inerenti all’esercizio di attività di impresa, vanno scomputate dal calcolo della base imponibile, gli accolli di debiti diversi vanno, invece, inseriti nel medesimo calcolo, perché “gli oneri e le passività che, per effetto della vendita, saranno caricati al concessionario rappresentano un vantaggio ulteriore che il cedente consegue dalla cessione”. E’ quindi necessario “valutare se il mutuo accollato dall’acquirente fosse inerente all’attività di impresa”.