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La Corte di Cassazione, con Sentenza del 26 novembre 2021, n. 3575, depositata in data 2 febbraio 2022, è tornata sul tema dei rapporti fra fallimento e sequestro preventivo ai fini della confisca diretta o per equivalente ex art. 321 comma 2 c.p.p., ribadendo la prevalenza della misura cautelare reale, indipendentemente dal momento in cui intervenga la dichiarazione di fallimento. La Suprema Corte ha pertanto rigettato il ricorso del curatore avverso il provvedimento con il quale era stata rigettata la richiesta di revoca del sequestro sui beni del fallimento, ribadendo che il sequestro finalizzato alla confisca del profitto dei reati tributari prevale sui diritti di credito di qualsiasi procedura concorsuale.