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Il Tribunale di Milano, con Sentenza del 25 febbraio 2021, ha affermato, in tema d’impugnazione del bilancio, che la valutazione per ciò che riguarda il rischio di emersione di passività non ancora determinate in chiusura d’esercizio deve essere condotta attraverso la considerazione ex ante della possibile evoluzione di una situazione. L’esattezza di tale apprezzamento – che deve essere verificata in primo luogo dal consiglio di amministrazione e in secondo luogo dall’assemblea – deve essere misurata in relazione ai tradizionali principi di prudenza e ragionevolezza che sono alla base della redazione del bilancio. Soltanto una loro eventuale trasgressione può condurre a errate stime per ciò che riguarda i fondi rischio, e, di conseguenza, alla violazione del principio di verità.