argomento: News del mese - Diritto Tributario
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La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 14493 del 9 maggio 2022, si è espressa in relazione all’abuso del diritto e all’onere probatorio che grava in capo all’Amministrazione finanziaria per dimostrare detto abuso da parte del contribuente. Più in dettaglio, la Corte, in continuità con i precedenti orientamenti giurisprudenziali, ha affermato che non è configurabile l’abuso del diritto se non sia stato provato dall’Amministrazione finanziaria il vantaggio fiscale che sarebbe derivato al contribuente accertato dalla manipolazione degli schemi contrattuali “classici”, e a tal fine non è sufficiente la mera astratta configurabilità di un vantaggio fiscale, «poiché è richiesta la concomitante condizione di inesistenza di ragioni economiche diverse dal semplice risparmio di imposta e l’accertamento della effettiva volontà dei contraenti di conseguire un indebito vantaggio fiscale». Alla luce di ciò, pertanto, incombe sull’Amministrazione finanziaria l’onere di spiegare e dimostrare che il complesso delle forme giuridiche impiegate ha carattere anomalo o inadeguato rispetto all’operazione economica intrapresa, mentre è onere del contribuente provare «la compresenza di un concomitante contenuto economico dell’operazione, non marginale, diverso dal mero risparmio fiscale, che giustificasse le operazioni in tal modo strutturate».