argomento: News del mese - Diritto Tributario
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Con la sentenza numero 23095 del 14 Giugno 2022 la Corte di Cassazione è tornata sulla tematica del concorso del consulente fiscale nel reato tributario. La Suprema Corte specifica che nel caso in oggetto è prevista una aggravante nella condizione congiunta che il fatto di reato sia commesso nell’esercizio dell’attività di consulenza fiscale e che questa sia svolta da un professionista, da intendersi in termini generali a qualunque attività professionale che si possa occupare di consulenza fiscale, o da un intermediario. Lo schema della frode era caratterizzato dalla simulazione dei contratti di subappalto stipulati tra le società operative e le società subappaltatrici, che fungevano da meri serbatoi di personale, e dalla parallela simulazione dei contratti di lavoro tra questi ultimi e il personale dipendente. Veniva contestata la circostanza di aggravante (art. 13-bis comma 3 del Dlgs 74/2000) al commercialista del gruppo in quanto era stato coinvolto nella predisposizione delle fatture che le società subappaltatrici avevano emesso nei confronti delle società operative. Inoltre era stato constato che il commercialista aveva operato per un lasso di tempo importante in favore del meccanismo fraudolento circostanziandola consapevolezza del fatto che le società subappaltatrici erano a servizio dell’unico centro di interesse costituito dal gruppo.